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Questo albero da frutto appartenente alla famiglia delle Moraceae e originario dell’Asia occidentale è dotato di un apparato radicale particolarmente ampio, che lo rende resistente alla siccità. Caratterizzato da un tronco robusto di colore grigiastro e da ampie foglie rugose variamente lobate all’interno delle quali scorre una linfa viscosa e lattiginosa, il Ficus Carica ha la particolarità di presentarsi in due forme botaniche distint: quella maschile, detta “Caprifico”, e quella femminile, detta “Fico vero”. Entrambe producono i comuni frutti rotondeggianti e carnosi dalla buccia verde o violacea, ma soltanto quelli delle piante femminili sono commestibili, in quanto fecondati. Responsabile principale del cosiddetto processo di caprificazione è un insetto, la Blastophaga psenes.

Appartenente alla famiglia delle Campanulaceae e originario dell’Asia , il Platycodon, conosciuto anche come “Campanula grandiflora” o “Campanula giapponese”, è un arbusto perenne che ha un folto cespuglio con foglie ovali, leggermente dentellate, di colore verde lucido. Produce grandi boccioli a forma di palloncino da cui sbocciano i fiori blu, bianco e, raramente, rosa. E’ caratterizzata da un’abbondante fioritura estiva e, quindi, è ideale per garantire colore nei giardini nei periodi meno “fioriti” dell’anno.

È nota nelle diverse regioni con diversa denominazione: in italiano come porcellana, procaccia, purselana (Liguria), erba grassa (Lombardia), barzellana (Sardegna). Era conosciuta come pianta medicinale già nell’antico Egitto e le sue origini sono probabilmente asiatiche. Ha fusti rossastri, carnosi, molto ramificati, e portamento prostrato, che la rende un’ottima pianta tappezzante: da giugno fino primi freddi autunnali sull’apice dei rami sbocciano numerosi fiori a rosellina, con i petali dall’aspetto stropicciato, che si chiudono con il buio. necessita di esposizioni soleggiate ed innaffiature regolari

Appartiene alla famiglia delle Punicaceae ed è un arbusto di origini antichissime, proveniente dall’Asia sud-occidentale. Nota con il nome volgare di “melograno” (“malum punicum” in latino, per ricordarne la provenienza della città di Cartagine dove per la prima volta i romani ne scoprirono l’esistenza), questa pianta produce fiori tubulosi di colore rosso da cui si generano, poi, i frutti commestibili, sempre rosso/arancio, dalla scorza coriacea e dalla polpa dal sapore acidulo, eppure gustoso, tipicamente frammentata in grani.